Dickinsonia sp.

Phylum: Proarticulata Fedonkin, 1985
Subphylum:
Classe: Dipleurozoa Harrington & Moore, 1955
Ordine:
Famiglia: Dickinsoniidae Harrington et Moore, 1955
Genere: Dickinsonia Sprigg, 1947
Specie e sottospecie
Si conoscono cinque specie di Dickinsonia: D. costata, D. lissa, D. tenuis, D. rexD. menneri, differenti l’una dall’altra soprattutto per la morfologia dei segmenti e dell’asse centrale. D. costata è caratterizzata da un solco stretto, da una forma del corpo ovale e da ampi segmenti, mentre D. tenuis possedeva segmenti stretti, un corpo allungato e un ampio solco. D. rex era la forma più grande, e possedeva segmenti molto più sottili rispetto a D. costata. D. lissa era estremamente allungata (quasi a forma di nastro), mentre D. menneri differiva da tutte le altre specie a causa della fusione di alcuni segmenti di un’estremità, che andavano a formare una sorta di “testa”.
Descrizione
I fossili di Dickinsonia sono di dimensioni variabili: da minuscoli (4 millimetri di lunghezza) a giganteschi (un metro e quaranta). Consistono in una serie di segmenti vagamente simili a costole, che emergono da una fossa centrale (o forse una cresta). Queste “costole” sembrerebbero essere separate da una membrana, dando luogo a una simmetria a scorrimento, e sono più spesse a un capo dell’animale (anche se non vi è una chiara distinzione tra una “testa” e una “coda”). I segmenti di Dickinsonia sono stati descritti come “pneus”, ovvero camere riempite di liquido a una pressione più alta di quella dell’ambiente circostante, che davano luogo a una struttura simile a una trapunta. I singoli segmenti sembrerebbero aperti alle loro estremità, e alcuni fossili potrebbero mostrare tracce di fibre muscolari; questa ipotesi, tuttavia, non è considerata valida da molti scienziati. In base ai resti fossili di parte e controparte, sembra che la Dickinsonia avesse uno spessore di circa tre millimetri, e che i segmenti fossero più prominenti nella superficie superiore del corpo. Fossili di dickinsonia sono stati rinvenuti principalmente in Australia, nelle Flinders Ranges, ma anche in India, in Ucraina e in Russia. L’orizzonte geologico a cui appartengono i fossili si attesta tra i 560 e i 541 milioni di anni fa. La dickinsonia è generalmente considerata un tipico membro dei Vendozoa, la cosiddetta fauna di Ediacara, ovvero un gruppo di organismi che si svilupparono appena prima che i principali phyla di animali pluricellulari apparissero sulla Terra. Possibili parenti di Dickinsonia sono Nasepia, Yorgia e Marywadea, dall’aspetto simile. Le affinità della Dickinsonia, in ogni caso, non sono chiare. Questo organismo è stato variamente interpretato come una medusa, un verme polichete, una turbellaria, un fungo, un protista, un anemone di mare, un lichene e addirittura un antenato dei cordati. È probabile, comunque, che la Dickinsonia fosse effettivamente parte di un gruppo di organismi che si estinsero prima del Cambriano, i vendozoi. L’organizzazione corporea di questo organismo è notevolmente simile a quella dei cosiddetti rangeomorfi (Rangeomorpha), esseri simili alle attuali pennatulacee caratteristici della fauna di Ediacara.
Diffusione
I suoi resti sono stati rinvenuti esclusivamente in terreni dell’Ediacariano (circa 550 milioni di anni fa), principalmente in Australia.
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Data: 21/04/2005
Emissione: Animali preistorici Stato: Macedonia Nota: Emesso in un foglietto di 6 v. diversi |
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